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Bonaccini: nuovi obblighi per vecchi sistemi. Ma la politica deve affermare la libertà

| Alessandra Bocchi |

La dichiarazione del governatore Stefano Bonaccini sulla proposta di obbligatorietà per la frequenza dell’asilo nido da parte dei bambini dagli 0 ai 3 anni, sembra a tutti gli effetti un nuovo atto di coercizione contro la libertà individuale e le famiglie, un’imposizione che si aggiunge alla politica, sostenuta dal Partito Democratico, fondata su obblighi e ricatti.
Un nuovo obbligo che spaccherà ancor più in maniera insanabile il tessuto sociale, fatto dalle relazioni tra esseri umani che, per sostenere l’evoluzione di ogni essere umano, dovrebbero essere nutrite da amore, rispetto, condivisione, collaborazione e fiducia.

Ma anche quanto propone la deputata Raffaelli della Lega, in replica a Bonaccini, non può soddisfare, né tantomeno rassicurare chi difende la libertà di scelta.

Non possiamo in alcun modo considerare un segnale risolutivo di vero cambiamento della politica vigente nessuna tiepida soluzione che non modifichi la politica attuale, esercitata da tutti i partiti che siedono al parlamento, e che creano alleanze o attriti a seconda di quante poltrone possono occupare.

Non solo sono davanti ai nostri occhi, ma viviamo ogni giorno sulla nostra pelle gli effetti di una politica a dir poco incoerente tra quanto promette e quanto poi agisce; una politica in cui il principio di autodeterminazione è stato affossato, invece di essere uno dei cardini su cui possa sostenersi consapevolmente e responsabilmente per il benessere dei cittadini.

Siamo distanti anni luce da una politica sana ed onesta, che garantisca il principio di precauzione garantito in ogni ambito: sanitario, agroalimentare, ambientale; e che lo garantisca prima dei trattati formulati oltreoceano, che ricadono poi sulla nostra economia e la nostra salute; in cui la famiglia sia sostenuta nei reali bisogni quotidiani, e non con un bonus elargito talvolta, con malcelato opportunismo, per tamponare un sintomo, ma perché è nucleo vitale proprio del contesto educativo in cui crescono i bambini.

Una simile politica significa anche, e soprattutto in questo momento storico, sostegno per tutte le famiglie danneggiate dalla somministrazione dei vaccini e dall’obbligo vaccinale, che vuol dire, prima di tutto, riconoscimento delle stesse e conseguente assunzione di responsabilità di chi fino ad ora non ha fatto nulla.

M3V è nato quale argine di resistenza della dittatura sanitaria che si sta imponendo nel nostro Paese. La politica che sosteniamo è una politica delle cause, nata per difendere e affermare quei diritti umani che, se negati, portano sofferenza, in quanto fanno prolificare l’avidità, l’ignoranza, la violenza.

Siamo convinti che sia possibile un mondo diverso e decisamente migliore, ma dobbiamo volerlo, a partire da noi stessi e unendoci per realizzarlo.

Presidente M3V
Alessandra Bocchi

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