Il Generale Vannacci ha riportato in auge la questione uranio impoverito e il Ministro Crosetto non perde tempo per poter aprire l’ennesima Commissione d’inchiesta.
A che pro, visto che la IV Commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta da Gian Piero Scanu e con Vicepresidente Ivan Catalano, era giunta alla conclusione che esistesse un’associazione statisticamente rilevante tra malattie/decessi e vaccinazioni multiple? Conclusione basata anche sui dati del progetto SIGNUM e del lavoro del compianto professor Nobile sulla Brigata Folgore (Vannacci non dovrebbe essere a conoscenza del fatto che anche “i suoi della Folgore” abbiano subito effetti avversi da vaccino?).
Perché Crosetto o Vannacci non richiedono invece la continuazione degli studi del professor Nobile, come suggerito dalla IV Commissione parlamentare d’inchiesta, “al fine di poter confermare i risultati preliminari, molto gravi, ottenuti dallo studio del sistema immunitario dei militari della Brigata Folgore, ampliando il numero di militari da osservare” (pag. 201 della relazione finale)?
Inoltre, i dati del follow up in seguito alle vaccinazioni militari riportati in SIGNUM sono lacunosi e lasciano presagire che la realtà sia ancora peggiore; per questo e per aver finanziato uno studio non privo di conflitti di interesse che andava a negare il ruolo dei vaccini nei danni e nelle morti militari, la IV Commissione aveva stigmatizzato il Ministero della Difesa e richiesto di avere tutti i dati a disposizione per poter integrare la sua inchiesta.
Perché il Ministro Crosetto non si impegna a fornire quei dati invece di andare dietro a una questione già ampiamente trattata?
Perché non si deve parlare del nesso tra vaccinazioni militari e patologie gravissime con conseguenze anche fatali?
Di seguito riportiamo il Link alla puntata della rubrica 3V “Il Battito del Mondo” dello scorso 6 settembre in cui lo stesso Ivan Catalano e Andrea Rinaldelli, padre di Francesco, protagonista del libro “Il Milite Ignaro” di Pietro Ratto, espongono approfonditamente l’argomento.
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A conferma di quanto sopra scritto riportiamo un estratto dalla Relazione finale della IV Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito, (pagine 153-154):
“La Commissione ha iniziato le sue attività di indagine sulle reazioni avverse alle vaccinazioni a seguito del riscontro di un cospicuo numero di casi con sopravvenute patologie autoimmuni o neoplastiche, in una parte di popolazione militare non sottoposta a fattori di rischio diversi da quelli vaccinali. […]
Alla luce di quanto emerso agli atti, la Commissione riscontra la necessità di utilizzare vaccini maggiormente purificati, in modo che il limite dei componenti in quantità cumulativa rientri entro il limite permesso per il singolo componente di ciascun vaccino, nei termini in cui gli studi prodromici alle singole AIC li abbiano riconosciuti come non pericolosi per la salute.
In secondo luogo, La Commissione insiste sulla necessità di abbattere il rischio dovuto alla procedura di somministrazione, prevedendo che vengano affidate alla struttura sanitaria nazionale e che all’atto dell’arruolamento vengano esclusi i militari che non superano i test pre-vaccinali. Tali esami devono rilevare eventuali alterazioni del sistema immunitario e le ipersensibilità. Suggerisce inoltre che i risultati degli esami vengano inseriti nella scheda anamnestica del militare quale elemento di inidoneità all’arruolamento o di idoneità alla continuazione del servizio o di particolari mansioni.
La Commissione considera lo studio dal titolo «Lack of evidence for post-vaccine onset of autoimmune/lymphoproliferative disorders, during a nine- month follow-up in multiply vaccinated Italian military personnel», pubblicato nel mese di agosto 2017 a firma, tra l’altro, di alcuni esponenti della sanità militare, e finanziato dal Ministero della difesa italiano con domanda di sovvenzione di progetto n. D85D10000250001, come redatto in situazione di conflitto di interessi, privo di alcun fondamento scientifico nel metodo e negli esiti contraddittorio. Osserva che, a dispetto dell’intitolazione che induce a erronee conclusioni, gli stessi autori dichiarano lo studio non conclusivo. Peraltro, lo studio è stato effettuato con esclusione dalla coorte di quei militari con problemi di immunosoppressione, in tal modo confermando la pericolosità delle somministrazioni vaccinali a tali categorie di soggetti.
Sussistono dubbi di corretta utilizzazione del finanziamento pubblico a detto studio e per tali ragioni la Commissione trasmette la presente relazione alla procura della Corte dei Conti
La Commissione ha acquisito agli atti i dati del follow up del progetto SIGNUM.
Da un primo esame è emerso che la raccolta delle informazioni ai fini del follow up è stata effettuata utilizzando marcatori poco efficaci per valutare l’insorgenza di malattie linfoproliferative. la Commissione ha riscontrato, inoltre, che nella matrice dei dati fatta pervenire vi sono ampie lacune, che rendono impossibile una valutazione statistica, con conseguenti dubbi sulla fattibilità dell’incarico di studio di tali dati attribuito dal Comitato di Ricerca Sanitaria Militare all’Istituto Superiore di Sanità, finanziato con la somma di € 40.700,00, come comunicato con nota prot. 819/COMM.URANIO del 10/10/2017.
Successivamente nel corso dell’attività istruttoria la Commissione, ha dovuto prendere atto che il Ministero della difesa è in possesso di ulteriori dati, utili a integrare il quadro gravemente deficitario, rispetto a quelli fatti avere alla Commissione, come è risultato dal verbale della prima riunione del costituendo gruppo di studio sui dati del follow up.
Censura, pertanto, detto comportamento e ingiunge di completare l’invio e si riserva di fare denuncia alle autorità giudiziarie competenti in caso di perdurante omissione.
CONCLUSIONI
Alla luce degli elementi raccolti, la Commissione conferma che vi sia una associazione statisticamente significativa tra patologie neoplastiche e linfoproliferative, e altre patologie (es. quelle autoimmuni), e la somministrazione dei vaccini secondo la profilassi vaccinale militare. La Commissione ritiene di non poter escludere il nesso di causa.”
FONTE:
http://documenti.camera.it/apps/nuovosito/Documenti/DocumentiParlamentari/parser.asp?idLegislatura=17&categoria=022bis&tipologiaDoc=documento&numero=023&doc=pdfel)
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Diplomata al liceo classico Leopardi di Macerata col massimo dei voti e laureata con lode in Economia a La Sapienza di Roma. Ho lavorato in una Onlus internazionale e per una nota azienda locale. Mamma. Tagesmutter, ho insegnato il mio mestiere a Parma e Roma nell’ambito di Corsi formazione professionale. Candidata nel 2020 alla Presidenza della Regione Marche, nel 2021 alle amministrative di Civitanova Marche. Continuo l’azione sul territorio per divulgare consapevolezza. Da aprile 2023 Segretario 3V
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