Come movimento, manifestiamo una profonda preoccupazione per la situazione del nostro sistema sanitario e del nostro Paese e poniamo ad alcune importanti domande, a cui ci auguriamo possano rispondere i politici in carica e i molti esperti che si sono espressi in questi giorni.
Ci chiediamo che ruolo abbiano avuto, nella situazione attuale, le forze politiche di ogni colore che, negli scorsi anni, hanno legittimato lo smantellamento del comparto sanitario al punto da renderlo, oggi, incapace di gestire un’emergenza.
Ci chiediamo in che misura la trasformazione dei “centri di cura” in “aziende sanitarie”, gestite in base a criteri finanziari sempre più distanti dal benessere della popolazione, abbia determinato il taglio di posti letto e apparecchiature di cui oggi sentiamo drammaticamente la mancanza.
Nella speranza che questo stato di cose possa risolversi rapidamente, manifestiamo la nostra totale solidarietà alle migliaia di operatori sanitari attualmente costretti a lavorare in condizioni drammatiche e stremanti e ai pazienti che non possono venire curati o curati adeguatamente.
Ci chiediamo perché non ci sia stato un intervento immediato per potenziare il sistema ricettivo di rianimazione ospedaliero, primo vero problema ravvisabile.
Ci chiediamo quanto possano avere senso le misure di restrizione delle libertà personali per fermare l’epidemia, considerando che questa è stata rilevata senza tenere conto di tutti gli elementi personali ed ambientali che contribuiscono alla comparsa della malattia.
Ci chiediamo perché l’autorità non abbiano dato e non diano adeguate indicazioni di prevenzione primaria per favorire l’aumento della capacità immunitaria dei cittadini: medicina ortomolecolare, igiene del sonno, igiene emozionale, attività motoria ludico ricreativa, alimentazione, etc.
Ci chiediamo quale criterio scientifico possa indirizzare la scelta di isolare le persone in base al tipo di attività che svolgono anziché sulla corrispondenza ad una popolazione target dell’infezione.
Ci chiediamo se l’indicazione di aumentare l’antisepsi personale ed ambientale come presidio preventivo non possa avere effetti diversi da quelli desiderati, considerato che questa comporta una diminuzione delle capacità di difesa naturale e che il sistema immunitario utile, in questo caso, è quello cellulare mucosale innato, che è strettamente legato alla composizione microbiotica personale ed ambientale.
Ci chiediamo che effetto abbiano avuto sulla salute pubblica le misure adottate e il modo in cui sono state comunicate, considerando, a partire dalla psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), che lo stato emozionale delle persone corrisponde a precisi assetti funzionali di organi ed apparati e, in primis, del sistema immunitario naturale, il vero salva vita, e che la percezione di pericolo inevitabile riduce drasticamente la capacità di difesa.
Ci chiediamo in che misura si sia tenuto conto delle conseguenze economiche delle risoluzioni adottate su migliaia di attività autonome, artigiani, operatori sportivi, turistici, liberi professionisti e piccole medie imprese già stremati da un pesante sistema fiscale e dalla concorrenza feroce di un mercato dominato da poteri forti.
Ci chiediamo quale criterio abbia portato, nel momento di un forzato e importante rallentamento dell’economia reale, a mantenere aperte le Borse Valori, lasciando la finanza internazionale libera di scommettere sulla situazione italiana ed europea.
Ci chiediamo quante siano già oggi e quante diventeranno domani le vittime della povertà, dei debiti e della disperazione verso cui il nostro Paese potrebbe dirigersi.
Ci chiediamo in che misura si sia tenuto conto del fatto che, se dovesse configurarsi un ricorso – che non auspichiamo – dell’Italia al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), con le modifiche all’ordine in questi giorni potrebbe essere imposta ai cittadini italiani qualsiasi restrizione, senza margini politici di trattativa in cambio di aiuti che il Paese potrebbe generare da sé se non avesse ceduto le proprie sovranità all’Unione Europea e al settore bancario privato.
M3V non vede contrapposizione tra l’economia e la salute, perché considera l’economia uno strumento al servizio della salute.
Ci rivolgiamo alle migliaia di aziende, lavoratori e cittadini in difficoltà, esternando la nostra gratitudine per aver tenuto in piedi fino ad oggi il nostro grande Paese. Il domani è da scrivere e ci auguriamo che in questo, il Movimento 3V potrà avere un ruolo con voi e grazie a voi.
Ci chiediamo, infine, se si sia tenuto adeguatamente conto di tutta la sofferenza e delle conseguenze sociali legate alla paura delle denunce, agli annunci discordanti, al clima marziale che in questi giorni tiene le persone rigorosamente separate, fomentando fobie, divisioni e inducendo molti a vedere un nemico nel proprio vicino perché, anche senza trasgredire alcuna misura di legge, è uscito di casa o non indossa la mascherina.
Ci chiediamo se non abbia invece senso pensare che il nostro vicino è innocente, e che in futuro sarà possibile rispondere in maniera più adeguata a serissime situazioni di emergenza come quella presente.
Ci chiediamo, infine, se il tempo dei sacrifici dovrà per forza arrivare o se non possa essere piuttosto sostituito dall’impegno nell’unirci e dedicarci alla costruzione di una politica nuova che, in una situazione così delicata, possa agire senza dare luogo a nessuna delle domande che oggi ci siamo permessi di porre.
Siamo certi che non mancheranno le occasioni per trasformare il nostro Movimento per la Libertà, con chiunque vorrà farne parte, in un immenso fronte che si batta sempre di più e sempre meglio per la salute, la verità ed il bene comune.
Il Consiglio Nazionale M3V
La candidata Presidente Marche per M3V
Dott.ssa Anna Rita Iannetti
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