In tempo di Pace: Sardegna, 5 Generali a processo per disastro colposo

Cinque Generali, tutti ex capi di Stato Maggiore, affronteranno un processo per difendersi dall’accusa di disastro colposo legata all’inchiesta sugli effetti di anni di esercitazioni nel poligono militare di Teulada. Lo ha deciso oggi il Giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori, fissando l’apertura del dibattimento per il 25 gennaio 2024.

www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/06/16/poligono-teulada-5-generali-a-processo-per-disastro-ambientale_7b0a142f-5d68-4060-a481-18259468d073.html

Di cosa sto parlando? Facciamo un passo indietro nella storia.

La Penisola Delta di Capo Teulada è stata utilizzata da oltre 50 anni come zona di arrivo dei colpi (dal 2009 al 2013 circa 24.000 tra artiglieria pesante, missili, razzi).
Le immagini satellitari ritraggono una discarica non controllata: 30.000 crateri sino a 19-20 metri di diametro. Sulla superficie tonnellate di residuati contenenti cospicue quantità di inquinanti in grado di contaminare suolo, acqua, aria, vegetazione, animali. E l’uomo.

A Foxi, frazione del comune di Sant’Anna Arresi, in prossimità delle esercitazioni militari con impiego di mezzi corazzati e con attività a fuoco comprendenti missili con raggi a lunga gittata, nel periodo 2000-2013, si registra un raddoppio della mortalità per tutte le cause e un rischio almeno tre volte maggiore di mortalità e morbosità per le malattie cardiache. E in altre aree collocate in prossimità del poligono, quali Sa Portedda e Gutturu Saidu, si rilevano eccessi per patologie respiratorie e digerenti, del sistema urinario e tumorali. Un decreto del Ministro della Difesa del 22 ottobre 2009 impose la bonifica, ma l’area continuò ad essere il bersaglio delle esercitazioni.

Anche per queste morti nel 2015 venne stabilita una Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.
La Commissione è la quarta costituita nella storia del Parlamento italiano per effettuare indagini relative alla salute dei militari, dei dipendenti civili dell’amministrazione della Difesa e delle popolazioni residenti nei territori su cui insistono i poligoni e le installazioni militari nel nostro Paese.

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Tra le audizioni della Commissione figura la Professoressa Antonietta Gatti, esperta di nanoparticelle e già consulente della Commissione Costa nella XVI legislatura e anche Andrea Rinaldelli, rappresentante del Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino – CONDAV e padre del Caporal Maggiore Francesco Rinaldelli (il cui decesso, secondo il padre, sarebbe dovuto alla somministrazione di vaccinazioni multiple).

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Vi lascio due estratti delle audizioni che vi invito a leggere fino in fondo.

Il primo estratto appartiene all’audizione della Professoressa Gatti. È letteralmente terrificante, ci dà la proporzione della gravità del fenomeno e di quanto possa nuocere all’uomo e all’ambiente l’inquinamento causato dalle “nuove guerre”.

“… È stato detto su Quirra che tutte le polveri erano dovute alla miniera Baccu Locci. Ci è stata data la possibilità di analizzare un po’ di polvere e vedete che ci sono dei silicati e c’è anche l’arsenico, quindi è vero, però in altre parti ci sono delle polveri che sono state generate dall’uomo che contengono uranio e torio. Ci sono anche dei fosfati e anche questa è una cosa un po’ particolare. Ovviamente io non sono un’esperta di esplosivi, però direi che l’origine di questa polvere è abbastanza chiara.
  Anche sulle foglie abbiamo trovato del piombo. Tutti gli elementi che avevamo già visto prima, anche con la morfologia di aggregati, sulle foglie ci sono. Questo piombo, questo titanio e questo ferro ovviamente vengono mangiati dagli animali e, se vanno sull’insalata, li mangiamo anche noi.
  Qui, per esempio, abbiamo una foglia presa fuori dal poligono, nella casa di uno dei pastori morti. Anche qui vediamo la stessa tipologia: silicio, fosforo, torio, zirconio.


  Questo è un caso molto particolare. Su richiesta del procuratore Fiordalisi, è stato riesumato dopo dieci anni un pastore della zona morto a vent’anni di leucemia e mi è stato chiesto di analizzare un osso per capire se c’era qualche problema. Questa era una tibia, mentre il femore è stato dato a Lodi Rizzini, un altro consulente, per vedere se poteva capire se c’erano delle cose radioattive.
  È ovvio che dopo dieci anni non c’è molto, però, tagliando l’osso, che era intero, e andando a raschiare la parte dove c’era il midollo osseo, io ho potuto fare le analisi di qualcosa che c’era dieci anni prima e ho trovato varie cose. Questa, come vedete, è una pallina di 4 micron. Fidatevi, io sono una conoscitrice di materiali e vi posso dire che questa ha tutte le caratteristiche di una pallina di ferro dopo una certa combustione, perché ha una morfologia particolare. Ovviamente la composizione era ferro. Fosforo e calcio, invece, sono l’osso che sta attorno. Questa è stata trovata in un posto veramente molto all’interno del corpo, ovvero il midollo, e, come sappiamo, la leucemia è un problema del midollo. Abbiamo trovato anche ferro, rame e zinco, sempre con quel fosforo particolare, ma abbiamo trovato anche oro.

  Vi ricordate che all’inizio vi abbiamo detto che abbiamo trovato alcune tracce di oro che non capiamo? Probabilmente anche in quel caso è un contaminante da esplosivi o è all’interno di ordigni o è all’interno di microchip, ma sappiamo che c’è.
  All’interno di questo corpo riesumato abbiamo trovato qualcosa che ci indica, a mio avviso, che lui è stato esposto. Io non voglio dire che la leucemia è dovuta a questo. In questo momento abbiamo pubblicato un articolo scientifico che ci dice che c’è una buona correlazione: più si è esposti, soprattutto a metalli – e qui parliamo di metalli – più c’è la possibilità di sviluppare una patologia tipo quella leucemica.
  Veniamo alle malformazioni. Abbiamo detto che con ogni probabilità le particelle che sono all’interno possono viaggiare in tutto il corpo. Le abbiamo viste già nello sperma; adesso devo dirvi che, attraverso la circolazione placentare e fetale, vanno anche in utero e possono ovviamente dare dei condizionamenti nell’embrione che sta proliferando. Una particella a noi non dà una patologia, ma una particella in un embrione, che è piccolissimo, può fare la differenza.

  Prima vi ho fatto vedere il paese di Escalaplano, che è esattamente sotto al Salto di Quirra. Se i venti vanno dal mare verso l’interno, ovviamente tutti i fumi delle esplosioni possono ricadere. Mi è stato detto che ci sono stati degli eventi di questo tipo fra il 1985 e il 1987.
  Nella prima Commissione noi cercammo nei registri delle Casermette se c’erano degli eventi particolari, cioè se erano stati portati grossi quantitativi di esplosivo per immagazzinarli per una notte e il giorno dopo eliminarli. Due audizioni fa un colonnello di cui non ricordo il nome ci ha detto: «No, venivano la mattina; noi avevamo già preparato la buca e loro li mettevano direttamente». Io non ho potuto trovare per dieci anni gli eventi di cui quel colonnello ci ha parlato due sedute fa. Lui ha detto: «Sì, abbiamo avuto l’ordine dal 1985 in poi di eliminare la maggior parte degli armamenti obsoleti».
  Io cercavo proprio un evento particolare e mi è stato confermato: nel 1986-1987 metà dei bambini nati erano malformati. Parliamo di un piccolo paese, in cui non c’è nessuna industria. Sono venuti dall’America a vedere quel fenomeno, perché su 36 bambini 18 sono nati malformati e sono morti. C’è un piccolo spazio nel cimitero di Escalaplano.

  L’unica sopravvissuta è una stata una bimba, che è vissuta per 23 anni. Io chiesi di vederla e mi è stato concesso, perché volevo dire a sua madre che non era colpa sua. Si pensa che quando nasce un bimbo malformato la colpa è sempre della donna. Io sono andata a dirle che non era colpa sua, che probabilmente la colpa era di qualche altra cosa.
  L’entità che vidi non si poteva chiamare «bimba». Ci sono delle forme di sopravvivenza della natura che io non avevo mai visto. Era un essere che respirava, ingurgitava, defecava e basta. Comunque, è stata tenuta per 23 anni da questa madre incredibile. Io le dissi che non era colpa sua, ma probabilmente era colpa di qualcos’altro.
  Abbiamo visto la dimostrazione di quello che sto dicendo – e qui veniamo al discorso di Nine-eleven – dopo il crollo delle Torri gemelle. Ne parliamo più diffusamente. Al Mount Sinai Hospital dal 2004 in poi hanno aperto un reparto solamente per i bimbi malformati nati e concepiti nel settembre-ottobre 2001 da persone esposte a quell’inquinamento. Ce ne sono stati tanti.

  Questa, per esempio, è una foto eccezionale, perché è fatta con una tecnica particolare. Vedete uno spermatozoo ancora vivo e accanto una particella di piombo. Quello spermatozoo ovviamente non può essere molto vitale, perché il piombo è tossico. Questo è già noto in letteratura.
  Come dicevo, c’è la possibilità di traslocazione di nanoparticelle da madre a feto. Abbiamo già pubblicato un articolo sui bimbi malformati di Priolo, in Sicilia.
  Qui potete vedere degli animali malformati. Questo mi è stato dato da Fiordalisi. Anche in questo caso troviamo antimonio e cobalto, dentro al cervello, dentro al fegato, dentro ai testicoli, dappertutto.
  Queste sono di Quirra, questa me la sono andata a prendere io personalmente e questa me l’hanno data. Lì c’è la linea alba, che non si è chiusa, quindi come viene partorito la linea alba si apre, tutte le interiora vengono estroflesse e l’animale muore in qualche minuto. Questo, invece, non ha gli occhi. Al posto degli occhi ha le orecchie, tutti gli organi interni sono malformati e anche le due zampe. Queste, come vedete, si commentano da sole. All’interno comunque c’era antimonio-cobalto.

  La cosa sconvolgente è che in un militare sminatore con cancro della vescica all’interno del suo cancro alla vescica avevamo: piombo-bismuto e antimonio-cobalto, quindi possiamo dire che fra gli animali e l’uomo c’è una certa correlazione. Questi passano la barriera, come abbiamo già detto.
  Nell’ultima Commissione mi avevano detto di andare a verificare alcuni bovini, capre e ovini. Il presidente Costa decise di segretare tutta questa parte. C’erano animali che ovviamente non stavano bene. Al loro interno troviamo: alluminio, piombo, fosforo, come abbiam visto altre volte, ferro-cromo, in forma anche nanometrica, antimonio, tanto per cambiare, e titanio.
  È ovvio che a seconda delle attività è possibile che le polveri siano diverse. Se io faccio scoppiare all’interno del poligono una bomba sperimentale, è chiaro che mi crea un inquinamento, quindi quel giorno avrò qualcosa di diverso.

  Anche le piante possono essere malformate. Questa è una margherita di camomilla. Come vedete, dal bocciolo ne nasce un altro. Queste possono essere malformazioni all’interno dello stelo. L’apparato radicolare aspira le nanoparticelle disperse nel terreno. Se fossero delle micro, non ce la farebbero, ma sono nano, quindi quelle vanno su e, quindi, ovviamente distruggono tutta la parte.
  Finisco con Nine-Eleven. Cosa c’è in quel fumo? In quel fumo ci sono due aerei completamente scomparsi – non si è trovata la scatola nera – quindi parliamo di una quantità incredibile di metallo. Inoltre, c’è tutta la parte strutturale delle Torri gemelle (ferro), ma ovviamente c’è anche tutta la parte di cemento e vetro che è crollata. Dunque, ci sono due tipologie diverse, che, come vedete, sono andate al di là del canale, nel Queens, e ovviamente hanno inquinato tutto. Chi è stato lì a respirare quella nube si è ammalato. Una mia collega dell’Università di New York è morta per gli effetti di questo crollo, per esempio. Lo sappiamo benissimo.

 Il punto fondamentale qual è? Le nanoparticelle, che sono quelle nere che vedete lì, possono entrare dentro la cellula. Abbiamo visto che entrano dentro al corpo, ma entrano anche dentro la cellula quando sono così piccole. Quello che vedete è il DNA che si sta dividendo, che diventerà due cellule. Un DNA è variato morfologicamente per la presenza fisica di queste nanoparticelle.
  I nanotossicologi in questo momento sanno che queste nanoparticelle possono dare dei problemi epigenetici. Comunque, si chiamano «distruttori endocrini» e possono ovviamente causare cancro. Questa è una cosa che sappiamo.
  C’è chi dice che sono dappertutto. È vero, purtroppo si muore anche in contesti urbani industrializzati, però le tipologie, come abbiamo visto, sono completamente diverse. Una pallina di zirconio come questa non si compra, non si può fare, è una cosa tecnologicamente molto avanzata. Occorrono 2.900 gradi di temperatura per fare questa pallina, che è stata trovata dentro allo stomaco di una persona.
  Dal mio punto di vista, le nuove guerre sono molto lesive e possono dare dei problemi anche a distanza di tempo, addirittura in altre nazioni limitrofe che ricevano questo inquinamento bellico.”

documenti.camera.it/Leg17/resoconti/commissioni/stenografici/xhtml/71/audiz2/audizione/2017/11/15/resoconto.0103.html

Il secondo estratto riguarda l’audizione di Andrea Rinaldelli, rappresentante del Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino – CONDAV e concerne il come la combinazione tra esposizione ambientale e vaccini possa essere letale. Qualche medico militare si rifiuta di vaccinare ma ciò non compare agli atti falsando i dati del monitoraggio.

“Mio figlio è stato vaccinato male, senza anamnesi. Gli sono stati ripetuti dei vaccini che aveva già fatto e gli sono stati somministrati dei vaccini che non doveva fare, secondo i protocolli. Contestualmente a questo alla fine è stato mandato al Petrolchimico di Porto Marghera a prestare un servizio per la missione Domino. Penso che già di per sé stesso questo faccia capire che esiste una qualche probabilità che Francesco Rinaldelli, in relazione alla problematica riferita alla situazione vaccinale, molto probabilmente, anche secondo perizie e studi fatti, possa aver subito problemi nel sistema immunitario. È andato al Petrolchimico e lì, molto probabilmente, ha subìto degli impatti ambientali che hanno potuto fargli sviluppare la malattia. C’è stato anche un altro fatto, secondo me, ancora più grave. Mio figlio è stato in servizio al Petrolchimico senza corso di formazione e senza misure di prevenzione. È stato alloggiato all’hotel Ramada. All’hotel Ramada gli hanno fatto il corso di formazione e di misure di prevenzione, in hotel. Al Petrolchimico di Porto Marghera no, e non solo a lui, ma a tutti. Ho delle testimonianze dei suoi amici. Mi è stato detto: «Non abbiamo fatto niente. Avevamo le consegne normali che hanno tutti i militari, ossia le regole di ingaggio, ma quelle riferite al ruolo militare».
La cosa, secondo me, ancora più grave, oltre al fatto che il Ministero della difesa ha, colpevolmente, mandato i suoi ragazzi in quel luogo senza un’adeguata formazione, riguarda anche la stessa azienda: tu fai entrare dei soggetti esterni per un periodo così lungo (loro ci sono stati sei mesi, invece dei canonici tre mesi) senza un adeguato corso di formazione? Dico questo per far capire, più che altro, come si sviluppa all’interno del sistema militare la prevenzione, con riferimento alla prevenzione legata alle vaccinazioni e al servizio svolto dai militari. Quello che è successo al Petrolchimico di Porto Marghera a mio figlio molto probabilmente – nelle sentenze risulta e in questa è stato evidenziato – succede anche ai militari che vanno in missione…. Penso anche alla stessa storia del Salto di Quirra. Lì venivano mandati dei militari senza sapere, in realtà, come dovessero comportarsi… A proposito di questo c’è anche una confidenza, che ho scritto nella relazione. Qualche giorno fa – l’avevo incontrato precedentemente – ho incontrato un medico militare. Ho voluto approfondire questa questione in quanto voglio capire perché succedono determinate cose. Con questo medico militare abbiamo parlato per quasi un paio d’ore sul perché loro fanno questo tipo di procedure e perché non le rispettano. Ci vuole tanto poco a fare una vaccinazione o a non farla, secondo la necessità. Lui mi ha spiegato, in due parole, questa questione: «Noi rispondiamo a una logica militare, non a una logica medica». Nel momento in cui tu tratti il mio stato di salute, indipendentemente dal fatto che io sia militare o meno, ti devi approcciare al mio stato di salute per quello che serve a me. Se – gli ho detto – esiste la possibilità che il tuo approccio medico possa in qualche modo creare dei problemi al militare, che cosa fai? Ti rifiuti? Lui ha detto: «Tecnicamente sì, ma non sempre è possibile». «Come, non sempre è possibile?» gli ho chiesto. «Se da un punto di vista tecnico questo può creare dei problemi all’operatività del militare e della caserma», mi ha spiegato, «sono costretto ad andare avanti … Vorrei chiudere riferendomi al discorso che faceva il medico militare, perché è importante. Gli ho chiesto: «Nel momento in cui non rispetti, oppure sei costretto a non rispettare, le regole, o a documentare che non le puoi rispettare, come fai?». Mi ha risposto: «È semplice: scrivo quello che non faccio». «Come, scrivi quello che non fai?» «Scrivo che faccio le vaccinazioni, ma non le faccio. Le butto nel water, perché la responsabilità di poter creare problemi a un militare non la voglio». Gli ho fatto presente: «Questo, però, falsa tutti i dati. Lo sai?» Quando andiamo a certificare dei dati, forse i dati non portano…, probabilmente sarà uno di cento, ma il fatto stesso che, per tutelare una determinata pratica, si sia costretti a fare una forzatura, secondo me sta a dimostrare quanto poi la difficoltà dei medici militari, in realtà, ci sia.”

documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/pdf/71/audiz2/audizione/2016/02/24/leg.17.stencomm.data20160224.U1.com71.audiz2.audizione.0006.pdf

Ringrazio Fabio Belli e Casa del Sole TV che oggi hanno pubblicato la notizia “Sardegna, generali accusati di disastro colposo” dandomi modo di riprendere in mano argomenti che erano stati oggetto di miei studi e che oggi condivido.
La Guerra non è solo un campo di battaglia. Lascia un segno a tratti invisibile e indelebile sul suolo, acqua, aria, vegetazione, animali. E l’uomo.

3V è per la Pace.

3V è per la tutela dell’ambiente.

3V mette al centro l’essere umano.

3V è per la verità e per fare luce relativamente a tutti coloro che hanno perso i loro cari, in Sardegna come anche nelle missioni militari, che siano morti per contaminazioni da sostanze provenienti da munizioni e armamenti o che siano morti in correlazione a vaccini somministrati ai soldati.

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