Pubblico invito alle dimissioni dal Senato della Repubblica rivolto a Lucia Borgonzoni quale candidata di un ampio e forte schieramento politico a Presidente della Regione Emilia Romagna.
Molti sono i candidati di tutti i partiti che in caso di elezione a consigliere regionale si troveranno in una condizione di incompatibilità nel non poter ricoprire più cariche istituzionali (consigliere oppure sindaco, consigliere oppure parlamentare eccetera) e dovranno fare una scelta. Le leggi che stabiliscono incompatibilità ed ineleggibilità sono svariate, ci preme qui ricordare e riportare:
la Costituzione della Repubblica Italiana all’articolo 122 stabilisce: “….Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento…..”
la legge regionale dell’Emilia – Romagna 23 luglio 2014, n. 21 NORME PER L’ELEZIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA E DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE all’articolo 3 comma 1 stabilisce: “…..Un seggio è riservato al candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente…..”
Detto ciò è da evidenziare la particolarità e delicatezza del caso di Lucia Borgonzoni membro del Senato della Repubblica. Ella è indicata quale candidata di uno schieramento dato ad oltre il 40% dei potenziali voti, con certezza quindi di risultate prima o seconda. Nel caso di vittoria nessuno dubita che si dimetterà dal Senato per ricoprire il prestigioso ruolo di Presidente della Emilia e Romagna. Ma se dovesse arrivare seconda, quale carica istituzionale sceglierà? Senatrice o consigliera?
A differenza di tutti gli altri candidati a consiglieri questa domanda riservata a Borgonzoni ha un suo perché, dato dalla legge elettorale regionale. La regione per la quale ella si candida a presidente ha un paracadute riservato solo ed esclusivamente per chi arriva secondo. Il terzo, quarto eccetera si perdono, ma il secondo ha un posto riservato in consiglio. Questo perché, in una logica di democrazia dell’alternanza, il candidato che il popolo sovrano indica quale secondo entra in consiglio nel ruolo di controllo, nel ruolo di opposizione, nel ruolo di possibile diversa maggioranza.
Quindi la Borgonzoni se arrivasse seconda che farà? Entrerà in regione rispettando le centinaia di migliaia di voti raccolti o resterà in Senato?
Più che chiacchiere, parole o promesse il gesto più chiaro, limpido e trasparente che ella potrebbe fare sarebbero le sue dimissioni dal Senato della Repubblica e questo prima del 27 dicembre, giorno di deposito ufficiale delle candidature presso la Corte di Appello, così da dare a tutti gli emiliani-romagnoli a cui chiede il voto, la certezza che si impegnerà con cuore per questa regione sia da vincente che da perdente.
In attesa di risposta, distinti saluti.
Segretario Movimento 3V
Luca Teodori
Ben oltre vent’anni fa militai politicamente nella Lega, smisi perché disgustato. Ho vissuto dedicandomi alla famiglia, ai miei interessi, al lavoro. Quando il sistema è entrato a gamba tesa mettendo in pericolo la nostra salute, stravolgendo la nostra libertà, limitando il nostro benessere economico, calpestato i nostri diritti, ho capito che l’errore non era la politica ma il lasciarla ai venduti. L’impegno per il futuro dei miei cari, per il bene comune, per una società democratica sono il motivo della mia partecipazione in 3V, di cui sono stato Segretario Politico.
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