Il partito 3V si oppone con fermezza all’innalzamento del limite di 6 V/m di esposizione alle radiofrequenze, perciò è solidale con l’iniziativa dello sciopero della fame promossa da Alleanza Italiana Stop 5G. La tutela della salute dei cittadini è uno dei capisaldi del nostro programma elettorale, che rigetta la tecnologia 5G, minimizza l’elettrosmog e difende gli elettrosensibili.
La IX Commissione (Trasporti, poste, telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, ha dato parere positivo per innalzare drasticamente l’elettrosmog, con il rischio concreto di passare dall’attuale media di 6 V/m ad un massimo di 61 V/m.
Nella Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza all’art. 15 è stata inserita una frase sibillina: “si valuti l’opportunità di adeguare gli attuali limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche a quelli europei”.
Stimati medici e scienziati hanno denunciato pubblicamente la pericolosità dell’inquinamento elettromagnetico. La Dr.ssa Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna, afferma che gli studi disponibili mettono in evidenza che l’elettrosmog delle bande del 2G e del 3G danneggia il DNA e porta un reale pericolo di cancerogenicità, riduzione della fertilità maschile, diminuzione del peso dei neonati, danni a cellule e sistemi di organi in un’ampia varietà di animali e di piante. Mentre per le bande del 4G e del 5G brancoliamo nel buio: nessuno ha mai condotto uno studio preliminare per valutarne le ripercussioni socio-sanitarie.
Noi di 3V chiediamo che venga almeno mantenuto il limite di esposizione alle radiofrequenze di 6v/m come prevede la legge vigente. Ci battiamo fortemente affinché le nuove tecnologie non diventino un pericolo per la salute pubblica. Le compagnie telefoniche devono investire in ricerca e soprattutto in sicurezza, in ogni caso i prodotti commercializzati dovrebbero essere preventivamente verificati e certificati da enti pubblici nazionali secondo parametri che rispettano fedelmente il principio di non nocività. Nei casi in cui non sia possibile reperire una valida ricerca scientifica pubblica, riteniamo fondamentale utilizzare come metro di giudizio il principio della precauzione. Inoltre deve essere riconosciuto dallo Stato il problema degli elettrosensibili a livello sanitario, previdenziale e istituzionale. Nei luoghi di vita e di lavoro deve essere minimizzato l’impatto elettromagnetico.
La politica si deve assumere il compito di ripristinare l’autodeterminazione della salute, altrimenti i cittadini continueranno ad essere trattati come cavie da laboratorio per le nuove tecnologie spinte dalle multinazionali.
3V non contrasta il processo tecnologico, ma è fautore di uno sviluppo complessivo che metta al centro l’essere umano. Ognuno deve poter essere libero di vivere serenamente in ambienti favorevoli alla vita.
Il gruppo Ambiente M3V rappresenta l’opinione di professionisti in tematiche ambientali che attraverso il confronto, la ricerca, lo studio analizzano le cause degli inquinamenti ambientali e promuovono soluzioni a tutela dell’ambiente, da attuare istituzionalmente attraverso una politica della salute.
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