Il concetto di reddito di cittadinanza, come inteso da Giacinto Auriti*, è stato travisato.
Il Movimento 5 Stelle ne ha distorto il significato per trasformarlo in elemosina concessa dallo Stato a determinate condizioni.
Non è così. Il vero reddito di cittadinanza non ha alcuna funzione assistenziale, né è sottoposto ad una valutazione di requisiti da parte dello Stato.
Non corrisponde a criteri di merito bensì, appunto, di cittadinanza: attiene infatti al diritto di proprietà della moneta, che è del cittadino in quanto tale.
Non è un reddito fisso e non risponde a un bisogno personale, ma è diretta conseguenza della quantità di moneta immessa nel mercato.
Il che ci porta a domandarci: quanta moneta deve esistere?
In un mercato sano – quindi nessuno dei nostri – è presente un quantitativo di moneta tale da rendere possibili tutti gli scambi, ovvero permettere a chiunque di comprare ciò che gli necessita.
Questo quantitativo quindi può cambiare in funzione delle previsioni di produzione di beni e servizi.
Nel caso in cui si rilevi che è necessario immettere nuova moneta sul mercato, questa moneta è di proprietà di tutti i cittadini, e va accreditata a ciascuno pro quota.
Questo accredito è il reddito di cittadinanza.
Tale reddito non garantisce in automatico il diritto alla vita, cioè potrebbe non essere sufficiente perché ogni cittadino disponga di beni primari.
Il fatto che ogni cittadino disponga dei beni primari, tuttavia, è il primo e fondamentale indicatore di un’economia funzionante. È inoltre un dovere sacro dello Stato, oggi comunemente disatteso, e questo rappresenta un’indicibile vergogna dei cosiddetti “Paesi civili”.
Garantire il diritto alla vita è una questione d’urgenza assoluta che il partito 3V risolverà radicalmente non appena in posizione di governo.
La quantità scarsa e non distribuita di moneta attualmente presente nel mercato, rappresenta infatti un artificio ad opera di criminali ed oligarchi.
Questo genera povertà e ritmi di vita alienanti.
Per questa ragione nei nostri programmi a qualunque livello, compreso quello regionale e comunale, è prevista l’introduzione di una moneta integrativa e/o sostitutiva all’euro.
In questo modo ci è possibile pianificare una spesa pubblica che abbia come punto di partenza e di arrivo i bisogni della cittadinanza e la garanzia dei servizi necessari, non condizionati dalle distorsioni monetarie perpetrate dai gruppi di potere che deformano il mercato e, quindi, la vita sociale.
Nel ripristinare una situazione ordinaria e sana nello Stato italiano, potrebbero essere previsti degli accrediti “diversi” alla popolazione, anche in questo caso non con una funzione di assistenza, bensì di indennizzo rispetto ai crimini perpetrati dagli attuali governi.
Le conoscenze* che abbiamo oggi, precluse al genere umano fino al secolo scorso, aprono prospettive straordinarie: il ripristino di una situazione democratica e di una politica al servizio dei cittadini corrisponderà ad una realtà che non abbiamo mai vissuto, e che nondimeno è possibile, in cui l’abbondanza di beni e risorse e una corretta quantità di moneta (quest’ultima ad opera dello Stato) rendano completamente superflua qualsiasi forma di assistenza.
Vivere non dovrà mai più essere un privilegio.
Andrea Giongo
* Giacinto Auriti è stato un giurista, saggista e politico italiano: ha scoperto la natura del valore e il valore indotto della moneta, che costituiranno la chiave di volta per una rivoluzione delle economie mondiali a favore dell’essere umano.
Ho fondato questo partito per togliere il potere a chi non è degno di amministrare la mia nazione. Dottore in economia finanziaria, ho cambiato la mia vita per realizzare un sogno: il progetto editoriale Filastrocche su misura. Ora ho un nuovo sogno: una politica che ami, rispetti ed onori l’essere umano! Sono stato Consigliere e Responsabile Comunicazione durante il primo mandato del Consiglio Nazionale.
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