Riflessioni sulle principali notizie, 2apr

Ci sono notizie che entrano nel dibattito, altre che non vengono citate, altre ancora additate o esaltate. Ogni giorno riceviamo un fiume di informazioni, Luca Bandini offre uno spunto di riflessione su alcune di esse.

1. AUTO DIESEL E BENZINA UFFICIALMENTE BANDITE DAL 2035

Il Consiglio UE ha dato il via libera al regolamento che vieta l’immatricolazione dei veicoli a motore termico dal 2035.

L’Italia, dopo aver tenuto una posizione nettamente contraria, si è astenuta.

Il regolamento contiene un riferimento agli E-FUEL i nuovi carburanti sintetici voluti dalla Germania e che potranno essere utilizzati da tutti i motori attualmente esistenti sostituendo i carburanti fossili.

Si tratta di un carburante che è stato sviluppato per avere zero emissioni di C02 e meno inquinanti provenienti dalla combustione.

Il regolamento include una clausola di revisione che prevede che nel 2026 la commissione valuti i progressi degli obiettivi di riduzione delle emissioni al 100%.

RIFLESSIONE:

L’Italia non riesce a ottenere la proroga relativa ai biocarburanti.

Quantomeno non è passata l’idea iniziale di ammettere, dal 2035, solo motori elettrici anche perché non sarebbe stato possibile avere disponibilità sufficiente di energia elettrica per alimentare tutte le auto attualmente esistenti. Solo in Italia per coprire il fabbisogno attuale servirebbe l’energia prodotta da circa 35 centrali nucleari. La sola ammissione di auto elettriche, inoltre, renderebbe l’Europa totalmente dipendente dalla Cina, che detiene il monopolio della produzione di battere elettriche.

C’è sempre da diffidare quando si parla di qualcosa di sintetico definito ECO o BIO.

Questi nuovi carburanti vengono definiti ecologici solo perché non emettono C02, che ricordiamo non è un inquinante, ma la combustione di questi prodotti sintetici rilascia in atmosfera inquinanti, quelli sì pericolosi per l’ambiente e per la salute umana.

www.iltempo.it/attualita/2023/03/28/news/auto-diesel-e-benzina-stop-dal-2035-voto-consiglio-ue-italia-astenuta-cosa-succede-35341405/

2. ISRAELE IN RIVOLTA

In Israele la situazione è incandescente e Netanyahu è vicino al crollo.

Tutto è nato dall’attuazione della Riforma della Giustizia (attualmente congelata) voluta dal Governo e perpetrata dal Ministro della Giustizia, appartenente al partito di estrema destra radicale, che prevedeva la nomina dei Giudici in mano alla politica.

Il licenziamento da parte di Netanyahu, del ministro della difesa Yoav Gallant, reo di aver chiesto di annullare la riforma, ha avuto l’effetto di inasprire duramente le proteste e bloccato il paese.

Anche all’interno dell’esercito risultano esserci spaccature e agitazioni.

RIFLESSIONE:

In Israele, come in Francia, i popoli delle cosiddette nazioni democratiche si stanno ribellando alle disposizioni sfacciatamente autoritarie dei propri Governi.

Senza violenza ma con fermezza ciò che serve è proprio questo: un Popolo unito che dice NO alle coercizioni e alle imposizioni che gradualmente stanno erodendo la democrazia e i diritti fondamentali dei cittadini.

Una reazione forte e ferma in Italia serve adesso!

Adesso che si è dato il via libera all’inaugurazione di nuovi bio-laboratori di manipolazione di virus pericolosi sul nostro territorio.

Adesso, prima che si incominci a ratificare la proposta di governance mondiale da parte dell’OMS in materia di protocolli da adottare in caso di nuove “emergenze” sanitarie, che autorizza a scavalcare la sovranità decisionale dei singoli stati e cancella dai propri trattati il rispetto dei diritti umani.

Questo non deve essere accettato ed è una linea rossa che non dobbiamo consentire venga superata.

Il popolo unito deve rispondere in maniera decisa e coinvolta, abbandonando la lotta “social” e partecipando in prima persona alle attività di dissenso.

www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/27/israele-in-rivolta-contro-la-riforma-della-giustizia-netanyahu-ora-pensa-di-congelarla/7110185/amp/

3. LA CINA PAGHERÀ IL PETROLIO IN YUAN ALL’ARABIA SAUDITA ANZICHÉ IN DOLLARI

L’Arabia Saudita è in trattativa con Pechino per utilizzare lo Yuan nella vendita di petrolio, intaccando il predominio del dollaro USA sul mercato petrolifero globale nonché come valuta di riferimento negli scambi internazionali.

RIFLESSIONE:

Ennesima prova di quanto l’Arabia Saudita sia stia spostando verso il nuovo asse di potere costituito da Russia e Cina.

L’Arabia Saudita è un paese determinante negli equilibri del medio oriente nonché maggior esportatore di greggio al mondo, le sue scelte potrebbero indurre altri stati produttori a seguire l’esempio.

Di fatto è un gesto simbolico e politico molto forte perché andrà a intaccare la supremazia del dollaro Isa nel sistema finanziario internazionale, facendo traballare gli Usa che fanno affidamento su questo sistema finanziario per stampare buoni del tesoro utilizzati per finanziare il deficit di bilancio.

È in atto un piano di de-dollarizzazione del mercato globale delle materie prime, questa vicenda ne è sicuramente una prova.

www.agi.it/economia/news/2022-03-16/petrolio-arabia-saudita-e-cina-studiano-uso-yuan-vendita-petrolio-16007897/amp

4. AIFA TAROCCA IL NUMERO DEI MORTI POST INIEZIONE

Alcuni professori di statistica di Pisa e Firenze contestano i report sulla farmacovigilanza, poiché nei conteggi vengono prese in considerazione soltanto i decessi avvenuti entro 14 gg dalla puntura.

RIFLESSIONE:

Come è evidente, gli organi di vigilanza come AIFA e ISS, hanno instaurato un metodo per sottostimare le morti dovute ai sieri Covid e a non correlarli ai sopraggiunti eventi avversi. Naturalmente basato su algoritmi dell’OMS.

In pratica vengono riconosciuti come decessi, causa vaccino, solo quelli avvenuti in un lasso di tempo ristretto e vicino alla data della puntura. Scartati a priori tutti gli altri, senza apporre nessuna verifica ulteriore anche quando prima della somministrazione la persona era sana come un pesce.

Tra l’altro, quando vengono disposte le autopsie, non s’indaga mai per ricercare la spike vaccinale, che sarebbe la prova del nesso di causa, e così si protende a stabilire la morte per altre cause.

Il piano è chiaro: evitare in ogni modo di correlare le morti ai vaccini.

Stesso discorso per gli eventi avversi che vengono riscontrati tempo dopo le inoculazioni, praticamente quasi mai si trovano dottori disposti a indagare a fondo e a prendere in considerazione il vaccino come causa.

I medici partono dal presupposto di escludere a priori il siero come causa scatenante.

Solo poche volte e solo quando è impossibile negarlo, vengono riconosciuti ufficialmente i danni da vaccino.

Vien da sé capire che i decessi e le reazioni avverse sono sottostimati in maniera gigantesca.

I provvedimenti nei confronti dei medici coscienziosi che non rispettano i diktat degli organi preposti alla “salute” pubblica non sono una passeggiata. È necessaria una riforma interna delle strutture che devono essere svincolate dalle pressioni e dai finanziamenti delle case farmaceutiche.

www.laverita.info/giochi-prestigio-aifa-morti-iniezione-2659696244.html

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